CHI SIAMO
Chi è Réseau
Réseau des consorteries et des biens communs de la Vallée d’Aoste è una libera associazione senza scopo di lucro costituita nel rispetto e nelle finalità della Legge della Repubblica 20 novembre 2017, n. 168 (Norme in materia di domini collettivi) che mira alla valorizzazione e attualizzazione del prezioso patrimonio dei beni comuni divenendo contenitore e promotore della tradizione di gestione comunitaria delle risorse collettive che ha caratterizzato la Valle d’Aosta nei secoli passati.
Réseau guarda alle variegate esperienze ereditate dal passato quali consorterie, antiche scuole di villaggio, latterie turnarie, forni e mulini di interesse generale, beni posseduti dalle antiche forme cooperative e mutualistiche rivolgendosi ai loro enti esponenziali.
Le attività di Réseau
È strumento di valorizzazione delle proprietà collettive e dei diritti di uso civico come strumenti fondamentali per la tutela del territorio e dell’ambiente.
È luogo dove costituire un punto di cooperazione volontaria fra consorterie, gestori di domini collettivi, operante su base democratica, con funzioni di rappresentanza, consultive e propositive ed eventualmente gestionali rispetto all’azione dei poteri pubblici.
Svolge funzioni di analisi e di monitoraggio delle consorterie esistenti nella Regione per il miglioramento della loro organizzazione e del loro funzionamento e provvede alla gestione di strumenti di censimento e classificazione delle medesime.
Opera nel rispetto del proprio statuto effettuando interventi di supporto, in proprio o avvalendosi di altri soggetti, in funzione delle necessità di carattere tecnico-gestionale delle consorterie e degli altri domini collettivi per consentire loro l’assolvimento ottimale della loro precipua funzione socio-ambientale.
Si propone di promuovere attraverso incontri, conferenze ed eventi lo studio e la ricerca sulle consorterie.
Opera in collaborazione con l’amministrazione regionale e con gli enti locali con attività consultiva e con formulazione di proposte e osservazioni per favorire le necessarie innovazioni normative e gestionali e definire con i suddetti enti procedure di soluzione facilitata dei contenziosi inerenti la gestione delle attività consortili.
È obbligatoriamente organizzata negli organi: Assemblea dei soci, Comitato direttivo, Presidente, Vicepresidente, Segretario e Collegio dei revisori dei conti.
Un pò di storia
Le consorterie sono enti territoriali antichissimi tipici della Valle d’Aosta che ricadono nella più ampia famiglia dei domini collettivi, termine coniato recentemente dalla Legge 20 novembre 2017, n. 168. Il nome non va inteso nell’accezione, un po’ dispregiativa, dell’italiano corrente, ma nell’accezione latina di cum-sors, cum-sortes dove sors sta ad indicare non solo “sorte” bensì anche “bene”: bene a destinazione comune. Il termine sors è rintracciabile, fra l’altro, in uno dei più antichi documenti valdostani: la “Charta Augustana” del 1188 con il significato appunto di “bene”.
Già menzionate nel Coutumier valdôtain del 1588, le consorterie affermarono la loro funzione pubblica e sociale durante l’affrancamento dei censi, un lungo e travagliato processo di dissoluzione della proprietà feudale che individuò nel villaggio o nella frazione il nucleo amministrativo delle consorterie.
I consorterie sono caratterizzati essenzialmente dalla presenza contemporanea di tre elementi:
- da una comunità (proprietaria del bene) individuata nella collettività locale, in genere gli abitanti di uno o più villaggi;
- da un bene materiale, ossia la terra di collettivo godimento intesa come ricchezza non solo economica, ma anche naturale, estetica, paesaggistica e culturale ( ecosistema completo). Trattasi in genere di ampi appezzamenti di terra a destinazione agro-silvo-pastorale, ma a volte anche di un forno frazionale, di un mulino, di una latteria turnaria, di un corso d’acqua ecc.;
- infine da una finalità che è l’uso e l’amministrazione collettiva del bene stesso ( cosiddetto elemento teleologico): fine che va oltre e trascende gli interessi delle singole persone che compongono la comunità. Fine che imprime a sua volta al bene la natura demaniale con conseguente inalienabilità, indivisibilità, inusucapibilità dello stesso e, per i terreni, la perpetua destinazione agro-silvo-pastorale. I beni collettivi sono definiti dalla legge n. 168/ 2017, di cui si dirà in seguito, come una “comproprietà inter-generazionale” ( art.1 c.1 ). La legge 168/2017 attribuisce infine la personalità giuridica di diritto privato agli enti esponenziali delle collettività titolari della proprietà collettiva ( art.1 c. 2).”